venerdì 10 ottobre 2008

La risaia reale e la palude finanziaria





Vedendo le facce disperate dei trader in camicia bianca - e in generale le espressioni dal perplesso all'impanicato un po' ovunque in questi giorni - pensavo ai miei parenti friulani. Mia nonna, da piccola, era tra gli sfollati di Caporetto. Come tanti altri ha lavorato la terra in condizioni massacranti, insieme a tanti altri beccandosi la TBC. Poi la seconda guerra mondiale, il trasferimento a Bologna, lei che non ha mai imparato bene a parlare l'italiano e che mi ha invece insegnato la lingua friulana in mezzo agli anatemi di mia madre professoressa ("i ovi, la pantegana..").



Mi viene in mente Benilde, che all'epoca (anni '60) chiamavamo "la donna di servizio". Una ex mondina con il corpo deformato dal lavoro, cattolica comunista, con un passato di lotte contro i padroni. Padroni fisici, reali, ben identificabili. Lì sull'argine. Benilde superò ampiamente i 90 anni. Mia nonna no, ma ricordo perfettamente la dignità rassegnata con cui affrontò il cancro. O meglio, non lo ricordo, perché oggi mi pare che se la cavasse da sola, senza urla e furore, un animale che va a morire per conto suo. Da sola e con i suoi libri di preghiere.



Per questo, quando sento disprezzare i "cattolici ignoranti", il "gregge", spesso dall'alto della razionalità scientifica e della cultura highbrow, io, ateo convinto, non riesco che a provare disgusto.

Bisogna avere cura di queste radici, delle persone che hai dentro il tuo tempio, quasi divinità campestri che magari riscopri di colpo guardando un bicchiere di vino,un frutto. O in un film di Zanussi di cui ricordo (forse confondendomi) solo questa scena: il figlio che, partendo dalla detestata casa dei "rozzi" genitori, trattati con sarcasmo e distanza da giovane moderno, da vero uomo di città, scopre di portare sul viso lo stesso tic del padre. O guardando
un bellissimo servizio fotografico di Oleg Klimov.





Naturalmente, questi pensieri finisce che mentre navighi in rete si incrociano con qualcosa.

Stamattina, seguendo la traccia di un articolo comparso su Nòva, ho trovato il blog di Alberto Cottica, ex Modena City Ramblers, economista laureato a Modena una decina d'anni dopo di me e amico di amici.







Ci offre un punto di vista diverso sulla crisi, quello delle mondine - indistruttibili come Benilde, come i miei friulani, come i vecchi figoriferi Zoppas
progettati per durare e resistere.



52 commenti:

  1. Quella del tic che si tramanda* è uno dei pochi topoi metaforici tollerabili del linguaggio cinematografico.



    * Dai genitori ai figli, o da lui a lei: vedi "Fino all'ultimo respiro": ma dato che il film apre l'epoca del "post", in quel caso Poiccard-Belmondo quel gesto di passarsi il pollice sulle labbra, da destra a sinistra e ritorno, lo aveva mutuato da Bogart. Il citazionismo cinematografico sostituisce i padri reali con gli "autori" dell'immaginario: Hitch, Hawks, Ford e quant'altri.

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  2. Cambia la toponomastica romana.

    Via De Nari verrà chiama Via dei "Buffi"...







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  3. Due righe per ringraziare l'autore di questo pugno di parole, che sembrano arrivano da un'anima antica, quasi gramsciana, ma che credo ancora in tanti sentiamo vicina... Dopo aver vagato tra le risaie, indica le immagini fotografiche di Oleg Klimov, di cui sin qui conoscevo soltanto i ritratti dei pescatori dell'estremo oriente russo... Immagini piene di realtà, sguardo che si apre al dolore di uomini, donne e bambini veri, che insieme sanno guardare dentro lo spavento del vivere, e non è un conforto da poco...

    Sono più che mai importanti, oggi, la generosità e nitidezza nel raccontare, pur nella consapevolezza della fatica di Sisifo... Bisogna continuare a costruire le genealogie, a raccontare la storia, le storie, ciascuno nei suoi ambiti, con il proprio linguaggio (come anche ha fatto l'autore di questo post). Non vedo in quale altro modo possiamo tentare di arginare la feroce e sistematica rimozione che ci sta riconsegnando alla paura.



    Bianca

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  4. p.s.:

    Naturalmente è preferibile raccontare senza i miei refusi!

    Errata corrige:

    "Due righe per ringraziare l'autore di questo pugno di parole che sembrano arrivare ... ".

    b.

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  5. pensavo anche alle polemiche che hanno preceduto l'ultimo film di Spike Lee (magari riesco a vederlo nel we), nelle quali la difesa della memoria mi pare invece una specie di rituale congelato. La difesa della memoria - spesso assolutamente necessaria - diventa una specie di obbligo "a prescindere", che impedisce ad esempio di valutare la strana novità di un cineasta nero e progressista, che ha senza dubbio ben chiari i concetti di "discriminazione", "fascismo", "strage di innocenti" e che parla - anche e magari soprattutto - di soldati alleati afroamericani, quasi assenti dal nostro cinema postbellico (ma: "chillo 'o fatto è niro niro"). Prese di posizione indifferenti al fatto che il cinema, la letteratura e l'arte USA hanno con la storia un rapporto assai più ricco, creativo (a volte perversamente - vedi la "riconquista" del vietnam dei vari rambo) e produttivo di senso per l'oggi, alla faccia di qualunque "realismo" e pretesa documentaria. Penso ad es. a Coppola, allo Stone di JFK, a Ellroy e i suoi Kennedy smitizzati, al Johnson di D.F.Wallace.

    Noi staremo a scazzarci per sempre, a ricordare o condannare la memoria e la storia in rituali egualmente stracchi e sterili, piegando tutto dentro la curva della contingenza politica ("Spike Lee riabilita Giampaolo Pansa" - così Peppino Caldarola sul Riformista) o dell'omaggio ormai privo di consistenza, di corpo



    Grazie per il tuo commento, Bianca

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  6. E' forma in movimento, la memoria, altrimenti è mucchio di foglie secche che il primo venticello si porta via. "Miracolo a Sant’Anna" di Spike Lee è un film magnifico...



    Bianca

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  7. A volte però è un macigno. Neanche Katrina riuscirebbe a spazzarla: vedi Funes (ma non il mediocre comico francese).

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  8. La memoria delle foglie alle 15:37 del pomeriggio di quel 12 luglio 1984... Più o meno.



    Bianca





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  9. @Bianca: inutile dire che - dopo inutili tentativi di interpretazione - qui tutti si frigge nell'attesa di una spiegazione del tuo ultimo commento

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  10. A cosi, Funes era na bomba. E poi nun ho capito chi è che ha riabilitato Cardarola. Chiunque sia, pregasse che nun lo incontrerei!

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  11. dev'esse questo:



    L' ENEL DI NUOVO DENUNCIATA

    Repubblica — 12 luglio 1984 pagina 12 sezione: CRONACA



    ROMA - Nuova denuncia contro l' Enel. Un esposto è stato presentato ieri alla procura della Repubblica di Roma da un gruppo di utenti che contestano il sistema delle cosiddette "bollette a conguaglio". "L' Enel", sostengono i promotori dell' iniziativa, "non si premura affatto di calcolare, di scadenza in scadenza, l' effettivo consumo di energia elettrica effettuato dal singolo utente, ma, in base a calcoli non si sa su quale base elaborati, stabilisce un presunto consumo bimestrale del quale richiede l' immediato pagamento pena la cessazione dell' erogazione di energia".





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  12. Oppure questo:



    Vent'anni di Storia

    12 luglio 1984:

    Marina di Castagneto (LI). Durante una partita di nascondino, un manipolo di eroi si reca nei giardinetti retrostanti i bagni "La Zattera" e, tralasciando completamente il malcapitato che stava a contare, fonda la Banda dei Giaguari, tramite l'atto simbolico della solenne pisciata su un'asse di legno abbandonata, da subito denominata "Ponte della piscia". Il luogo prende il superbo nome di "Isola del Diavolo", e diventa per qualche giorno sede della banda.



    Inizialmente, la Banda conta 5 elementi: oltre a Niccolò, eletto come capo, Francesco, Luigi, Sandro e Daniele. Subito dopo si aggiungono Rachele, Benedetta, Leonardo e il piccolo Jacopo.

    Nasce anche la stampa interna: con il Giornalbanda, a cura di Niccolò e Luigi, si iniziano a narrare le avventure dei nostri eroi, con ampio seguito di lettori (tutti e 9 i componenti).



    Purtroppo i legittimi proprietari dell'Isola del Diavolo, intuita la portata della minaccia rappresentata dalla Banda dei Giaguari, sono lesti a sfrattare gli eroi, che ripiegano su un fortino costruito in fretta e furia ma ahimè destinato a durare pochissimo e a essere divelto da un trattore di passaggio.



    La Banda dei Giaguari viene formalmente sciolta, ma durante l'inverno alcuni dei componenti lavorano alla sua ricostruzione (anche attraverso un sapiente uso della stampa interna atta a fomentare propaganda), e dal luglio 1985 un nuovo fortino si staglia glorioso, attraverso alterne vicende, destinato ad attraversare svariate stagioni.



    Anche i componenti si aggiornano: dal 1985 si aggiunge Matteo, e in seguito l'ammissione diventa meno rigorosa. L'ultima incarnazione del fortino, nel 1987, vede l'ammissione persino del voluminoso Paolo, che nei fumetti era sempre apparso come un mortale nemico (assieme a Tommy con la sua scalcinata Banda degli Sparvieri).



    La Banda (e, in seguito, il semplice gruppo di amici) vede fiorire negli anni svariate pubblicazioni a fumetti: "Il Giornalganzo", "Il Giornalino-Più", "Più Chico", "Il GiornalSandro", "La Vefipeda", "Slupp!" e altre pubblicazioni andate purtroppo perdute e ormai avvolte da un alone di mito, come il mirabolante "Più Pornografia" del 1985.



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  13. oppure:



    La relazione della commissione parlamentare d'inchiesta (vedi fonte), redatta ai presidenti della Camera e del Senato il 12 luglio 1984, asseriva che:



    « le liste sequestrate a Castiglion Fibocchi sono da considerare:

    autentiche: in quanto documento rappresentativo dell'organizzazione massonica denominata Loggia P2 considerata nel suo aspetto soggettivo

    attendibili: in quanto sotto il profilo dei contenuti, è dato rinvenire numerosi e concordanti riscontri relativi ai dati contenuti nel reperto »



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  14. Bianca, ti prego, fai qualcosa

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  15. e perché no



    La lunga serie di amici che sono stati successivamente presentati

    ed accettati al Club è aperta, nell'annata 1974-75,

    dall'entrata di P.L. Camangi e M. Fazzini,

    che dopo i soci fondatori, possono vantare la più lunga militanza.

    All'inizio il Club si estendeva su di un territorio

    molto vasto della provincia di Modena, che

    dal Comune di Castelfranco Emilia, arrivava ai confini della Toscana,

    finché con la riunione del 12 Luglio 1984 il nostro Club cedeva al costituendo R.C. del Frignano i 10 Comuni dell'alto Appennino Modenese.

    Attualmente il ns. Club si estende su 11 Comuni della Provincia di Modena: Castelfranco E., Vignola, San Cesario, Castelnuovo R.,

    Spilamberto, Savignano s.P., Castelvetro, Marano s.P., Guiglia, Zocca, Montese, e su Bazzano in provincia di Bologna.



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  16. ok, te la sei cercata: il 12 luglio 1984 la temperatura media a Campobasso era 27.9 °C

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  17. Condivido il commento numero 9: sono grondante di olio d'oliva, peggio di un filetto di baccalà venduto a piazza Sonnino.

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  18. a Dust, stai a barà: l'amico mio Chiappalupi che sta da quelle parti me dice che alle 15.37 la temperatura se discostava de morto dalla media.

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  19. Siete un pochetto smemorati…



    LO RECUERDO (Yo no tengo derecho a pronunciar ese verbo sagrado, sólo un hombre en la tierra tuvo derecho y ese hombre ha muerto) con una oscura pasionaria en la mano, viéndola como nadie la ha visto, aunque la mirara desde el crepúsculo del día hasta el de la noche, toda una vida entera. Lo recuerdo, la cara taciturna y aindiada y singularmente remota, detrás del cigarrillo. Recuerdo (creo) sus manos afiladas de trenzador. Recuerdo cerca de esas manos un mate, con las armas de la Banda Oriental; recuerdo en la ventana de la casa una estera amarila, con un vago paisaje lacustre. Recuerdo claramente su voz; la voz pausada, resentida y nasal del orillero antiguo, sin los silbidos italianos de ahora. Más de tres veces no lo vi; la última, en 1887...



    Più o meno, volevo dire a Sten, che riportava Funes dall'oblio, ieri (cavolo, è tardissimo!), nel senso di secolo in più, secolo in meno...

    Allora ecco, a proposito di formidabile memoria:

    “Non so se i Greci nel 480 combatterono a Maratona, o a Salamina: ma so, perché le porto dentro, tutte le gocce di sangue che arrossarono il mare del Pireo e cambiarono il corso della storia...”.

    (Giuseppe. A. Samonà, "Quelle cose scomparse, parole". Ilisso, 2004)



    Bianca

    (un pò oscura, forse, e me ne scuso, ma ho un sonno...)

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  20. Minuto più minuto meno, l'ora in cui sono andato a dormire.

    Afferrare il primo volume delle opere di Borges è la prima cosa che ho fatto: "la memoria delle foglie" mi sembrava un'allusione evidente. Vedevo effettivamente dei 1886 o 1884. Al cambio di secolo però non avevo pensato, tanto più che sul 1887 l'occhio mi era scivolato. E poi c'era quel riferimento a un'ora precisa. Vabbé, autant pour nous.

    P.S.: Resta una curiosità. A questo e all'altro tavolo sei arrivata tramite una ricerca google su "Giuseppe Samonà"?

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  21. No, Sten, ci sono arrivata perchè ealcinemavaccitu me lo ha segnalato un amico, e qui ci sono arrivata da sola da lì: è facile, hai visto?

    Piuttosto, continuando a dialogare anche con Dust, ho tirato fuori una citazione che mi sembra pertinente (da un libro che tutto intero, mi sembra, ecc.) al tema della memoria e in particolare al dissentire dal suo moralistico ed evidentemente inutile esercizio, quando la si vorrebbe costringere, la memoria, nel "realismo" e "pretesa documentaria"... Più o meno.



    Bianca



    p.s.:

    Grazie per Hendrix, grazie, ci' avevo l'elleppì graffiato proprio sul solco di hei jò.

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  22. ma non sarà mica orwell (te prego, bianca, dimme de no)

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  23. Bianca è il titolo di uno dei film da indovinare oggi ? :))

    Appena arriva una Goddess i commenti si infittiscono...

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  24. a nonimo, mai provato a buttà na coniglia dentro na conigliera piena de conigli maschi?

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  25. Motto dei GOD mutuato da Ciccio Ingrassia: Voglio una donnaaaaaaa!

    (da un film che piace molto a Bianca, anche se aspetto ancora che Gaff me faccia trotta trotta cavallino).

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  26. mi raccomando, facciamoci subito conoscere

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  27. Roba da domenica pomeriggio, Dust: nell'autunno del nostro scontento è tutto un Leopardi rivisto e corretto da Bombolo.

    P.S.: Oggi vedo nero: l'assenza di Gaff mi fa temere una fuga all'inglese. Domani riaprono le borse e il mondo finirà? Presto allora, diamoci ai baGODi, sogniamo di essere nel BenGODi aspettando l'arrivo dell'appestato broker mascherato da red death.

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  28. Abbianca, scusame tanto ma nun avevo letto er commento numero 20. Nzomma che meno male che ninnè orue, però nun te facevo così piccol borges



    (l'urtima frase è der chiappa, chi la capirebbe me la spiegasse)

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  29. Oh, ma quanti siete??!

    Mosca cieca, e vediamo chi acchiappo..

    STEN!!

    Hai indovinato il film, bravo! E pure la scena, complimentoni!

    Ma hai visto la gallina che passa sotto l'albero? (sopra c'è Ciccio, già)... Guardala bene quella gallina passare sotto l'albero, e sparire all'improvviso a metà strada, come l'avesse inghiottita un buco nero, e tutti a dire che è il film di Fellini peggio montato, e blà-blà-blà... Invece quella è solo una gallina della specie delle gallines sparentes de repente, che alle volte, è vero, possono ritornare, ma in un altro film.

    Buon autunno (ciao Dust)



    Bianca











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  30. No, "Amarcord" non è il film di Fellini peggio montato, quelli che dicono così non capiscono un cazzo: quello è (ancora) un bel film. Almeno secondo me. Il resto non l'ho capito. Mazziere, non giocatore. Come quello che alle feste preferisce fare il disc-jockey perché in realtà...

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  31. Cioè, scusa, no eh, come dire, tanto per fare un esempio:

    "Hai indovinato il film, bravo! E pure la scena, complimentoni!"

    Reazione zombie: ? X n

    P.S.: "n"=numero di vermi di Sten svegli e rosicanti all'una del mattino. Non sono ammessi i pidocchi.

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  32. Dormire a orari normali, mai, ehhh?

    Vai Dust...! Ma chi è il Desperate Houseband ?

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  33. In quella scena c'è davvero una gallina inghiottita dal nulla... Ciò non significa che A. abbia smesso di essere A., e ci hai azzeccato che è "un film che piace molto [anche, n.d.r.] a B.": i complimentacci infatti sono all'independent disc-jockey. Comunque sia, smemoratuccio Stenelo, son due volte che tiri in ballo e poi te ne dimentichi!... Ora però, ti prego, non ti arrabbiare di nuovo: sappi che son già spaventatissima

    Bianca

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  34. e' per questo che non vi hanno votato, perch' non si capisce una sega, o, cio' che e' lo stesso, perche' siete troppo intelligenti e come tali io vi odio.



    (vieni anche tu al blog

    www.confinoperquellipiuintelliggentideme.com)



    cip



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  35. @ Mr. White

    Arrabbiarmi? Ma quando mai? Però pure tu fatte capi', che ciò 'sto verme nell'orecchio...

    Insomma, se A. è Alt, fossi in te andrei a dare un'occhiata al suo profilo spaccato: non per vedere se ha smesso di essere (a un fantasma non è concesso un simile privilegio, essendo inesistente per natura), ma forse col tempo qualcosa è cambiato, manco fosse il ritratto di Dorian Gray.



    @ ciop: me sa ch'hai commentato ner post(o) sbajato, nun hai capito 'na cip(pa). Seconno me te volevi 'nchiappettà il nostro caro anticomunista quotidiano (grazie Alemanno, sempre sia lodato, dacci il nostro olio di ricino quotidiano: tericord, mrs. Dubois?). Che appunto fa le fusa nel (post)o che parla del "Giornale", 'a mejo testata de' noantri.



    P.S.: Ciò ripenzato. Nun te move, resta dove sei, fermo come un cip(po). Dovremmo farli davvero, tutti 'sti ghostsiti, magari ci può aiutare lauramorante@gmail.com. Lei è specializzata. Anzi, se riesco ad acchiappa'

    quello che sa dov'è, quello che sa perché, quello che sa che è il blogfest, candido subito il suo candido blog, che è

    il meglio blog della galassia. (Propongo umilmente il motto, storpiando Dutronc: "Ho un botto di cose da dire, ma voglio che non si sappia". Ma forse no. Sarebbe come fare carte false.)

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  36. (Screanzato: Mr sarai tu, io sono solo Bianca), e stavo scrivendo a cip, ma vale anche per te, vedo, piccolo zombi che non ti ricordi mai una mazza di quello che scrivi (ed è colpa tu se qui non si capisce nulla, guarda, perchè io sono sempre rimasa in tema, cacchio mi viene pure da piangere... Comunque mi soffio il naso e vado avanti:

    CIIIP!!

    Cip, io la tua aia non l'ho trovata, mi sa tanto che si in sei in esilio pure tu.

    Comunque è facile, dai:

    vai a rivedere A. (= Amarcord), in particolare la scena di Ciccio Ingrassia che urla vigliounadonna, vedi che lì sotto l'abero passa VERAMENTE una

    gallina che un secondo dopo, proprio lì in mezzo, sparisce dallo schermo improvvisamente. Ma che ci vuole intelligenza, scusa?

    Ma perchè qui nessuno accetta di capire che – come disse Pelizza da Volpedo... pardòn, Titta di Gerolamo – "la verità è noiosa"?



    Blanche (in fransè, sperando che si capisca meglio)





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  37. No, guarda che la storia della chickadee l'avevo capita dalla a alla a, cara b.

    È tutto il resto che mi sfugge. Tanto per dirne una: perché sei spaventatissima? Mica lavoro per la Moulinex, io.

    Firmato: Mr. Rotten.

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  38. Perché c'ho paura quando scrivi "vermi" e "pid...occhi"...

    Però adesso basta, che sennò qui perdiamo per sempre le elezioni.

    Bia

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  39. Che poi fai presto a dire Screanzato, ma pure tu se' un po' 'ngrata, core. Ma come sarebbe! Vieni ar loculo mio, me dici Madonna che puzza! Io ti dico Te credo: è un loculo! Allora tu mi fai E apri almeno la finestra, no? E io Ma quale finestra e finestra? Al massimo mi mangio 'sta minestra! Niente: tu insisti, sei de coccio, sempre co' 'sta storia della finestra, sempre a menalla. Allora, daje e daje, io allora ne faccio costruire una apposta apposta qua, anche se è una finestra un po' funesta (ch'aggia fà, cattivo sangue non mente), un po' abusiva, fatta alla dick's dog, alla carajo de god. E tu manco Grazie, mo' se respira mejo. Screanzato a chi?

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  40. Scusami, avevo visto eccome, ma non avevo capito che mi ci dovevo buttare io, ecco... Ho letto la storia bella e triste (le storie dei borrettori sono spesso così...), ho visto il video sperando non vi fosse la scena di lei che legge i versi di William Wordsworth (e menomale non c'è), poi ho chiuso, sana e salva...

    E se ti dico ora grazie va bene uguale?

    No, eh?

    Disperazione: io non conosco usi e costumi zombeschi... Che fare?

    Chiedo a Lenin?

    Vorrei fare subito la pace, forse il requiem, non lo so...

    Bianca

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  41. Ma la pace con chi? È scoppiata una guerra e il borrettore se ne stava a dormire, ancora una volta?

    Dalla finestra, comunque, meglio che non ci si butti nessuno, a scanso d'equivoci (avviso a tutti: d'ora in poi "a.s.d'e.").

    P.S.: Oh, ma lo sai che poi ho rivisto il film e un po' perché lo conosco bene (senza "Splendor in the Grass" secondo me Malick non avrebbe scattato manco una polaroid), un po' perché ero altrove con la mente, l'unica scena che mi ha stecchito è proprio quella di lei interrogata dalla professoressa?

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  42. io stecchita per lancinante penultimo post dall'altra parte del ponte...

    bianca

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  43. L'altro ponte, l'altro ponte, dès qu'il eut franchi le pont les fantômes vinrent à sa rencontre...

    Senti Bianca, a proposito di fantasmi e horror stories, ora ti confesso un segreto. Sei italiana, sembri sapere tutto della borrezione di cozze e molto di cinema. Non credo sia una combinazione riproducibile all'infinito. Così da qualche tempo sono attraversato da una fantasticheria un po' sinistra: che Bianca sia io, ovviamente a mia insaputa?

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  44. Oh, no , la risaia sta fienendo? Nooo...

    Sten? toc toc...

    STEEENNN!!!

    Aspetta, ripetimi la pregunta, forse non o capito. Cosè questo cippo quinto delll'acua? no, santo cielo.. Il sesto cibo del cielo... Il terzo vico del moro?... Come cacchio hai detto? Dimmelo, per favore, dai... Giuro, stella (Stenelo, scusa) non è vero niente, NON SO NULLA DI CINEMA!!!



    Bianca



    p.s.

    Mi sa che è meglio tornare di là a giocare alla piccola morte, tanto lo so pure stavolta, che sfiga. E' Popper, un regista de Istambul, "Cattiva maestra televisione".

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  45. harry popper?



    (eh, quando vojo so ntelliggente anch'io, eh)

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  46. Ciaaaooo, Scortichini Guido te chiami, vero? Sei forte, tenefreghi, brào...

    Glielo lanci pure da parte mia (oh!) un pugno sul grugno a quello che ti domanda e tu come ti chiami?

    Non mandargli les fotolitos ne les impaginates, e tuutti quei rotoloni tiraglieli in testa e poi vedi come se la fa...ehm.. scusami, perdòn, io non so dire le parole...

    HARRI, yes, (virgola, attento Scortichì) POPPER!! Wow!

    bia



    p.s.:

    Hai mica visto Stenelo al bar?

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  47. abbia', stamo qui io e l'amico mio chiappalupo (che e' ntelliggente e quando dico na cosa ntelliggente io e' che sto a ripete quarcosa che ha detto lui) a decide se stai a pija' per culo.



    Ner mentre che decidemo, te, abbia', STANGAMBANA

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  48. Bianca,

    devi scusare il dottor Scontro, a volte tira fuori il suo lato mr. Chiappalupo e manco se ne rende conto (è il nipotino della stirpe dannata che nasce da Opale e finisce con Joker, en passant par Johnny Boy). Ma poi gli faccio una carezza a modo mio (nel senso che gli strappo un orecchio a mozzichi) e torna subito a fare le fusa.

    Secondo me c'eri arrivata, ma nel dubbio te lo dico lo stesso. Quel "stangambana" si riferiva a una cosa che gli disse una volta Balestrini Marino, quando andò a trovarlo in Sacrofante. Insomma, stava scherzando, lo Scroto, ma è un po' rozzo di modi, e a noi piace così: del resto, cosa puoi aspettarti da uno che di vero nome fa Samson Burke?

    Su, torna a farti viva, sennò qua diventa un mortorio (non che non ci sia abituato, eh).

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  49. Insomma, credo che a suo massiccio modo, volesse solo dire che ancora una volta qui nessuno ha capito il tuo ultimo commento.

    P.S.: Al bar non accettano né cani né zombi. E da quando qui e altrove è stata applicata la legge Sorca... Minchia... Sorchia... Vabbé, quella, insomma, giro per le strade con una fiaschetta di Tullamore Dew. Poi se mi viene fame sgozzo il primo caucasico che mi capita a tiro.

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  50. Oh, oh... Scusa il ritardo Sten, stavo vedendo la tivù dei ragazzi... Anzi, scusa, di che mi devo scusare, scusa?! Sei tu che sei sparito! Stai bene? Tutto a posto? Allora mi dici cos'è il cippo e cosa gli anellidi? Nemmeno Ariel, l'amica mia esperta di pesci e molluschi, me l'ha saputo dire: "mai visti qua in fondo", m'ha detto.. Ma l'ho beccata arenata in un mare di cozze, e appena si libera , m'ha promesso, farà mente locale. Qui - cioè qui, qui da te - è bello oggi; c'è cagnara che piove dal cielo.

    (Qual è il mio ultimo commento? Di bar in bar cercandoti, non ricordo più [ma niente bar, ho capito, e non ti cerco più]).

    (E' solo per la rima)





    Bianca







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  51. Il cippo e gli anellidi me li sono scordati. Io sono come quello là, ma molto più brutto:

    "Non mi ricordo di ieri. Oggi pioveva."

    Joseph Turner (Robert Redford) ne I tre giorni del Condor (Sydney Pollack, 1975).

    Infatti, manco a farlo apposta, qui piove ma non ho capito (eddaje) se da te pure o no.

    L'ultimo commento è quello di ieri che sta qua sopra, dove non si capisce chi vuoi che venga preso a cazzotti e perché.

    Tieniti la tua amica Ariel, l'unica sirena che sopporto è quella nell'automobile, sott'acqua, con i capelli fluenti nell'onde e la lingua di fuori, in quel film... Ma sì, cacchio, quel capolavoro... L'unico film fatto da quell'attore grasso sposato con la moglie di Frankenstein... Ma come si chiamava? Niente da fare: non me lo ricordo. Ah! i vermi...

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  52. Bè, meno male (meno bene è uguale), io pensavo ti piacesse la frittura di pesce, che a me fa senso quasi quanto i vermi, Rocchino bruttarello.

    Quel commento non sono fatti tuoi, era per Scortico, e glielo spiego a lui. Tu vai a dormire!!

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